mercoledì 20 aprile 2011

Ricevo e volentieri pubblico

COMINICATO STAMPA
E’ stato presentata la quinta edizione del Grand Tour della Terra delle Gravine, l’annuale appuntamento organizzato dall’associazione culturale Terra delle Gravine con l’intento di rievocare la suggestione del viaggio che fu propria dell’epica stagione del Grand Tour storico, quello che fra Sette- ed Ottocento condusse nel Mezzogiorno d’Italia il meglio della intellettualità europea, attratta dalle sue memorie classiche e restandone sedotta dalle suggestioni quasi primordiali.

Ed a queste suggestioni primordiali è dedicata questa edizione del viaggio, quelle evocate cioè dal fenomeno del brigantaggio, quello postunitario in particolar modo, onde l’abbiamo denominata LE TORTUOSE STRADE DELLA RABBIA

Nel corso dei quattro giorni verranno infatti toccati i luoghi cui maggiormente resta impresso il ricordo di quella drammatica stagione storica e dei suoi sinistri protagonisti, come Papa Ciro, Francesco Monaco, Cosimo Mazzeo (Pizzichicchio), Pasquale Romano (il Sergente Romano, ovvero Enrico la Morte), Antonio Locaso (il Capraro di Giacoia, ovvero Labriola).

La coincidenza con il 150° anniversario dell'Unità d'Italia conferisce al nostro viaggio una ulteriore significato, stanti le tante polemiche sollevate sui media sulla modalità che hanno condotto alla Unificazione (o annessione) del Sud al Regno d’Italia. Lungi dall’aderire alla acritica vulgata romantica riproposta dal revanchismo lealista filoborbonico o dalla smania antileghista abbracciata da tanta intelligenza nostrana, sarà comunque l’occasione per riflettere sull'indubbia fascinazione esercitata dai protagonisti di quella triste stagione anche su chi non ne condivide le finalità perseguite né tanto meno la strategia.

Si parlerà pertanto di fatti di sangue, di morti atroci, di decapitazioni, di amputazioni di genitali e di arti, del prelievo di scalpi, oltre che di meschini tradimenti e delazioni, di volgari grassazioni, ricatti ed estorsioni, perché del profumo della vendetta e dell'odore della rabbia furono segnati quei tempi. Un’ombra cupa stesa su tutto un territorio ed un’epoca che non risparmia neppure le appassionate storie d'amore consumate fra briganti e drude all'ombra dei boschi e negli angoli più reconditi delle masserie, responsabili anche (come nel caso del Monaco) alla loro tragica morte.

Saranno quindi queste tinte forti, non quelle smorzate, ipocritamente e falsamente tinte di romanticismo avventuroso, a colorare la valenza simbolica dei luoghi che abbiamo scelto e che saranno toccati nel corso del viaggio.

Simbolico sarà il luogo ove, sabato 7 maggio alle 7 del mattino, i nostri passi prenderanno avvio, la lapide di recente affissa presso l'arco della Madonna del Lume in Grottaglie, ove nel 1803 iniziò l'avventura di papa Ciro, il famoso prete brigante; come simbolico è pure il Calvario di Castellaneta, ove nel tardo pomeriggio del 10 di maggio la peregrinazione lungo le tortuose strade della rabbia avrà auspicabilmente fine: fu qui infatti che il 17 gennaio del 1863 fu fucilato il temibile Capraro di Giacoia.

La quinta edizione del Grand Tour avrà luogo fra il 7 ed il 10 di maggio.

La prima tappa coprirà la distanza fra Grottaglie e San Paolo di Martina Franca e correrà dapprima nel territorio della Foresta quindi della Selva e del Parparo, le cui masserie (Buccito, Monti del Duca, Lupoli, Spezzatarallo, Specchia Tarantina, Pilozzo) assistettero alle gesta di due personalità affatto diverse, come Ciro Annicchiarico (il prete brigante) e Francesco Monaco.

Il secondo giorno correrà nel cuore della Murgia martinese, l’ombra dei cui boschi nascose alla giustizia le gesta del Sergente Romano, al cui ricordo sono indelebilmente legate tante delle masserie che saranno toccate, come Pozzo Carucci, Monaci di San Domenico e Chiancarello. La tappa terrminerà presso la struttura agrituristica Lama di Rose di Mottola, al confine con il territorio di Noci.

Il terzo giorno percorreremo i territori di Mottola e di Palagianello, palcoscenico del truce Antonio Locaso, per giungere alla Masseria La Gravina.

L'ultimo tratto del viaggio avrà termine a Castellaneta dopo aver compiuto una specie di pellegrinaggio per omaggiare i soldati del Regio esercito massacrati nel 1863 da una banda di briganti lucani alle falde di Montecamplo, in territorio di Laterza, ed i luoghi, la chiesa rurale di Mater Christi e quella di San Michele in Castellaneta, ove furono sepolti i corpi dei morti.

Per ulteriori informazioni ed adesioni:

www.perieghesis.it/grandtourdellegravine2011.htm

antonio@perieghesis.it

Responsabile organizzativo Antonio Greco Greco (cell. 328 2862121)

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